Lucio Giuliodori

Alchimia futurista continua il percorso ecfrastico d’immersione nelle avanguardie, iniziato esattamente dieci anni fa con Alchimia surrealista.

Il termine “alchimia” che svetta in entrambi i lavori, conferisce ad essi valore pratico: la poesia che penetra la pittura, sia della tela che del reale, non è solo mero strumento letterario quanto piuttosto ricostruzione del rapporto tra mondo interiore e mondo esteriore.

Le due “operazioni alchemiche” sono però ovviamente anche due tributi, il primo al Surrealismo e il secondo al Futurismo, ossia il più grande movimento artistico che l’Italia abbia mai avuto dopo il Rinascimento, una geniale raffica di arte, vita e colore che a capofitto cola giù in picchiata ridisegnando la vertigine del mondo.  

Un istinto ad abitare poeticamente quel mondo del futuro, nasce oggi più che mai impellente: lì vivere e lì rimanere, assorti nella visione di un livello privilegiato di penetrazione del reale.

 

 


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